Un libro con gli “attributi”, e non è che sia una novità quando si parla di Corrado Malanga. “Il mondo felice, un viaggio verso i luoghi della Coscienza”, ecco il titolo del suo ultimo libro della casa editrice “Spazio Interiore”. E’ un testo diverso dai precedenti, scorrevole e variegato poiché si sofferma sulla nostra attuale società con i suoi evidenti problemi, le tante verità nascoste dai cosiddetti “potenti”, la scuola, l’industria, la scienza, le religioni, la politica, il lavoro, il denaro e così via. Il tutto visto con la chiave della Coscienza non dualistica. Insomma, come non mai, un libro veramente utile per comprendere se stessi, il mondo e l’universo che noi stessi abbiamo creato. Un mondo felice, come descritto e documentato ampiamente nel testo, è possibile.
Si può trovare in libreria, sui vari siti di libri e a questo link:
Montatore, sceneggiatore, distributore e fotografo autarchico e clandestino dei suoi lungometraggi a 81 anni viene premiato per la sua lunga carriera. Il suo ultimo film, presentato a Locarno, sul decennio 1968-78. Da sempre provocatore sostiene: “Salvini vince perché prende i voti di chi odia gli immigrati. Ma si può creare una democrazia con questi mezzi?”…
Questo post è una breve riflessione di
come la TV e i social stiano letteralmente trasformando l’uomo (maschio)
in una minaccia, in uno stupratore, in un assassino, ecc…
generalizzando come sempre e distorcendo la verità. Apri la TV e vedi
quasi sempre omicidi (reali per carità, non lo nego) di uomini o mariti
che stuprano o uccidono la compagna/moglie. Poi ci sono le “leonesse da
tastiera” che sui vari social offendono pesantemente tutti gli uomini,
generalizzando in un pericoloso narcisismo femminista. La realtà e le
statistiche invece dicono altro, le madri sono le più pericolose ed
abusanti verso i figli, sia fisicamente che psicologicamente, per non
parlare di reati di sangue o violenza verso genitori, uomini, bambini in
asilo o in ambito scolastico. Qui una pagina facebook dedicata
all’argomento: https://www.facebook.com/noneunpaeseperuomini/
Si
nota come facebook (o twitter per esempio) siano tremendamente sempre
di più indirizzati ed indicizzati in una certa direzione, non è una
novità, ci stanno riuscendo da decenni con la TV e continuano,
diabolicamente, anche sul web. Come sempre è la persona che usa tali
strumenti a doversi accorgere e ricercare, verificare le reali bufale,
di non seguire sempre la massa pecorona, ecc…
Ora,
al di là di tutto, di statistiche e di fatti più o meno manipolati,
voglio dire che la violenza non è di sesso femminile o maschile, è
violenza e basta, sbaglio? La dualità creata per dividere le persone
sugli ormai diffusissimi social e nella vita reale è piuttosto
allarmante. Per questo motivo mi astengo da anni di commentare su
facebook (argomenti più o meno particolari), preferendo come al solito,
il confronto di persona. Provare per credere!
Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti
(Einstein o chi l’ha scritta non aveva tutti i torti)
« A un semaforo, aspettando il verde, mi colpì la scena al mezzanino
dell’edificio che avevo dinanzi: decine di uomini e donne nel riquadro
di grandi finestre correvano, correvano,
restando però lì dov’erano, sudati e paonazzi, rivolti verso la strada.
Non era la prima volta che vedevo una palestra, ma l’immagine di tutti
quei giovani che, finito l’orario d’ufficio, erano corsi a smaltire
frustrazioni e grasso mi pareva riassumere tutto il senso di quella
civiltà: correre per correre, andare per non arrivare da nessuna parte.
Mi parve d’essere uno dei tibetani della storia che mi raccontò una
volta il fratello del Dalai Lama. Nel 1950 una delegazione di monaci e
funzionari che non erano mai usciti dal Tibet venne invitata a Londra
per discutere cosa l’Inghilterra poteva fare per il loro paese. Venivano
da un mondo povero, primitivo, ma bellissimo. Erano abituati a grandi
spazi vuoti, a una natura coloratissima e loro stessi erano colorati
nelle loro tuniche, nei loro cappotti e berretti.
A Londra furono
ricevuti con grande cortesia e portati a giro a vedere la città. Un
giorno, coi loro accompagnatori, i tibetani si ritrovarono nella
metropolitana. Erano esterrefatti: tutta quella gente sotto terra!
Uomini vestiti di nero, con la bombetta in testa, leggevano il giornale
sulle scale mobili, la folla si accalcava nei corridoi correndo per
salire sui treni in partenza; nessuno parlava a nessuno, nessuno
sorrideva! Il capo dei tibetani si rivolse, pieno di compassione,
all’accompagnatore inglese e gli chiese: “Cosa possiamo fare per voi?”
». ─ #TizianoTerzani, Un altro giro di giostra (2004)
Il fatto è che l’essere umano, intorno ai cinque anni di età si presenta come la miniatura di un universo perfetto: chiede il perché di tutto, tocca tutto, si offre a tutti, esplora incessantemente il mondo che lo circonda, si muove senza sosta, gioca, canta, si difende, si dispera fino a ottenere ciò che vuole e i suoi stessi comportamenti sono un’arte, in quanto coincidono perfettamente con ciò che sente, prova, afferma, desidera e nega.
Poi questo capolavoro vivente (qualsiasi sia la sua origine sociale) approda nello spazio scolastico e viene immediatamente sottoposto a secche restrizioni: lo obbligano a star seduto, non può esprimersi o intervenire se non quando ”tocca a lui”.
Poi, quando chino sul foglio si abbandona con gioia alla propria creatività e disegna ciuffi di ciliege di forma triangolare di un delicato color rosa, implacabilmente ”la maestra” fa notare che ”No piccolo mio, stai attento, le ciliege non sono triangolari, sono rotonde”.
La grande mano della maestra imprigiona la manina smarrita e obbliga a correggere i triangoli in altrettanti cerchi.
”Così… così… E poi non sono rosa, sono rosse. Le ciliege sono rosse!”.
E da quell’istante ha inizio il percorso della sfiducia in se stessi indispensabile per sottomettere ogni essere umano e fargli credere sia ineluttabile negare a se stesso il tempo del gioco e della vita.
Quando la sottomissione alla fine dell’esperienza scolastica sarà tale da subire con tremore e ossequio la tortura di esami insensati e vessatori, in cambio riceverà il diploma.
Maturo.
Maturo a sottomettersi per tutta la vita a un lavoro di otto o dieci ore al giorno, insomma un ergastolo vestito da ”necessità sociale”…
Hai mai pensato o anche solo immaginato a come potrebbe essere la tua vita se tu fossi nato in un mondo dove la tua stessa vita non dipenda dal lavoro fisico?
Un mondo dove la sveglia non diriga le nostre vite?
Continua l’ipocrisia del Natale, dalla televisione alle mille pubblicità in giro per le strade da novembre, tutti indaffarati nei giganteschi centri commerciali per comprare beni spesso inutili per persone che magari non vediamo mai, ma la società vuole così, adattati o sembrerai disadattato! Tutti a preparare beatamente alberi e presepi (senza saperne il vero significato) e magari fino al giorno prima s’è sparlato su qualcuno che nemmeno si conosce, ma la società vuol così! Il 25 tutti a stressarsi, tra falsi sorrisi, a ingoiare quantità di schifezze per poi lamentarsi la sera ed i giorni seguenti. Ah, giusto, siamo nel 2017… ecco che arriveranno puntuali gli pseudo-auguri copia/incolla.
Se cercate i veri responsabili delle vostre infelicità non guardate i politici, i massoni, gli immigrati, il vostro datore, il nemico, il/la partner, il nwo, ecc… bensì osservatevi allo specchio… che è forse la cosa più difficile da fare.
E i regali? Li farò forse il 29 febbraio (lol) di qualche anno futuro… 😂
Violenza non significa soltanto uccidere qualcuno. C’è violenza quando usiamo una parola tagliente, quando facciamo un gesto per respingere una persona, quando obbediamo per paura. Quindi la violenza non è soltanto quella delle stragi organizzate nel nome di Dio, della società o del paese. La violenza è molto più sottile, molto più profonda, e noi stiamo indagando la vera profondità della violenza. Quando vi definite indiani o musulmani o cristiani o europei, o qualsiasi altra cosa, voi siete violenti. E sapete perché? Perché vi state separando dal resto dell’umanità. Quando vi separate per una fede, per nazionalità, per tradizione, questo produce violenza. Quindi, una persona che cerca di comprendere la violenza, non appartiene a nessun paese, a nessuna religione, a nessun partito o sistema politico; si preoccupa della comprensione completa dell’umanità.
(Da: Jiddu Krishnamurti, Libertà dal conosciuto, 1978)
Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno e’ mai arrivato.
Quanti di voi si saranno preso il classico colpo di fulmine? Tachicardia, forti emozioni, euforia, felicità, desiderio, amore misto ad infatuazione, ecc… Se lo scopo ultimo è quello di unire e di dare un’interpretazione il più possibile olistica di questo stato, dovremmo poter essere in grado di unire emozioni e sentimenti (Amore). Per unire qualcosa bisogna conoscere e prendere in esame i due singoli “mattoni” di questo scritto: le Emozioni ed i Sentimenti.
EMOZIONI
Le emozioni sono strettamente femminili (lobo destro). Emozionarsi davanti ad un film o alla visione del mare al tramonto, le persone più sensibili fanno scendere anche qualche lacrimuccia. Chi non ha mai provato queste emozioni almeno una volta nella vita? Le emozioni sono le prime a “captare” qualcosa, accadono e basta in un momento.
SENTIMENTI
I sentimenti maschili (lobo sinistro) vengono solitamente dopo le emozioni e sono anche più durature nel tempo. Il più importante sentimento è senza dubbio l’Amore, spesso viene però confuso con interessi sociali, quello non è Amore vero ma solo un surrogato. L’Amore reale non ha bisogno di possedere o imporsi, MAI!!!!! L’Amore accade e basta, è sempre permeato in tutto ciò che siamo e vediamo nel quotidiano. L’Amore si manifesta, anzi, si è sempre manifestato e chiunque è venuto in questo pianeta per sperimentarlo personalmente e testimoniarlo come più gli aggrada e compete.
LO YOGA DEI DUE
Per mantenere questa unione per più tempo possibile, è necessario sopportare psichicamente e spiritualmente questo stato coscienziale, è veramente un’energia grandiosa che viene da dentro, ma scaturita dalla visione di qualcosa di esterno; “esterno” che come ben saprete leggendo i miei (e altri) testi, non è altro che un riflesso del nostro interno… quindi non esiste alcuna differenza! Questo Amore Coscienziale non so se è stato mai sperimentato da qualcuno in “passato”, ma sono anche convinto che tutti possano raggiungere tale stato affascinante per tutta la durata della propria Vita Eterna. Secondo me quando si è in questo particolare Amore si può veramente far di tutto, a patto che si sia sempre radicati nel momento presente, nel “Qui E Ora”.
NELLA COPPIA
Quando in modo assolutamente autonomo si ha raggiunto l’Amore Coscienziale, condividerlo poi con una persona dell’altro sesso che ha raggiunto più o meno lo stesso stato, allora accadono veramente cose “straordinarie” e meravigliose. Prima di tutto non esistono gelosie, tradimenti, conflitti, incomprensioni, ecc… come spesso accade nelle pseudo-coppie che vediamo quotidianamente. E quindi come si vive in una coppia del genere? La risposta più immediata e semplice è che SI VIVE!!! Praticamente si può parlare per ore o ascoltarsi in silenzio per ore che non fa alcuna differenza sostanziale, ci si capisce e ci si “sente” anche a distanza (vedi i gemelli). Una coppia così appare veramente “normale” agli occhi delle persone perché non servono etichette egoiche del tipo: “Siamo una coppia d’Amore Coscienziale, siamo i più fighi di voi sfigatielli!”, no no no… l’umiltà e l’eliminazione dell’ego sono un po’ alla base di ciò, anche se a dire il vero umiltà ed ego meriterebbero un capitolo a parte. Tale coppia vive in completa comunione di intenti ed in armonia con tutto quello che li circonda. Tale coppia, se interpellata, può dare qualche indicazione, qualche consiglio o raccontare l’esperienza ad altre coppie in crisi o comunque in difficoltà.
Inoltre una coppia in Amore Coscienziale FA veramente l’Amore, è passionale e lo fanno ogni giorno o comunque con una assidua frequenza perché cresce la consapevolezza coscienziale dell’Akasha, dove chiunque può attingere quello che gli pare, e gratuitamente.