Tesla – L’Uomo che inventò il XX Secolo

“La scienza non è altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità”
Lunedì 12 marzo dalle ore 21:00 alle ore 22:30
Hangar Teatri
via Luigi Pecenco 10,
Trieste
Tutto è luce.

Lampi e tuoni sono i suoi giocattoli. I terremoti il suo passatempo. La corrente corrente alternata, la radio, il motore a induzione, i Raggi X, il radar, la bobina di Tesla… alcune delle sue invenzioni.
L’energia elettrica che illumina le nostre case, opera sua.
Ma l’energia libera, a disposizione di tutti, il suo sogno. Possibile, sostenibile, in armonia con la natura; progetto boicottato, ostacolato e nascosto. Il sogno di Nikola Tesla.

La storia dello scienziato serbo trapiantato a New York a fine ‘800 – i suoi rapporti con Edison, George Westinghouse, J.P. Morgan – è l’appassionante storia di un uomo geniale, controverso, difficile, assolutamente puro nei suoi intenti. Troppo avanti per i suoi tempi, allora come adesso. Per questo, nello spettacolo, l’unico posto dove si poteva collocarlo era fuori dal tempo.
Quando chiesero ad Einstein come si sentisse ad essere l’uomo più intelligente del mondo, rispose: “Non lo so, chiedetelo a Nikola Tesla”.

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regia di Barbara Sinicco
con Alessandro Predonzan
voci di Massimo Serli, Valentino Pagliei, Chiara Minca
strumenti scientifici Mamad Mohsen Darai
produzione Fabbrica delle Bucce

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Per informazioni:
info@teatrodeglisterpi.org | +39 380 8990075 | 040 0643023 | hangarteatri.com

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Pubblicità riservata ai soci di Teatro degli Sterpi

Scoperta in Messico: Governi e Vaticano ora tremano

https://www.attivotv.it/governi-e-vaticano-ora-tremano-quello-che-si-e-scoperto-in-una-grotta-in-messico-e-inquietante/#

Commento de “Il Pensatore” che ringrazio:

Le persone coinvolte nel video sono degli onesti dilettanti che si stanno pisciando addosso per la gioia di aver scoperto qualcosa di davvero grande. Quella caverna è all’interno di una roccia calcarea ed i graffiti sono chiaramente vecchi almeno di alcuni secoli; è molto semplice: il ruscello, quando è in fase di piena, entra nella caverna, facendo attrito sugli angoli dei graffiti e, quindi, li smussa e li arrotonda. Data la facilità con la quale la pietra calcarea può essere incisa, se fossero stati fatti da burloni contemporanei, gli angoli sarebbero stati ben evidenti e taglienti. Non solo, fai caso che le zone circoscritte dai graffiti sono più sporgenti, mentre quelle più prossime alle incisioni lo sono meno: segno che l’acqua è entrata, probabilmente migliaia di volte all’interno di quei graffiti aumentandone -leggermente ma chiaramente la profondità – grazie anche all’attrito prodotto dal minuscolo pietrisco. La zona è molto impervia e pericolosa, solo dei cercatori di tesori potevano andare a finire da quelle parti. Ora, il potere ha solo due strade: o ignorare completamente la cosa, minacciando i membri di questa spedizione, oppure sigillare l’area adducendo di aver affidato la faccenda ad archeologi di qualche università, che sono i migliori falsari dulla faccia della terra.
Mille grazie per la comunicazione, seguirò la faccenda.