Il 63% dei decessi aveva 3 o più patologie, il coronavirus ha una letalità minima, per non dire trascurabile. Ricercare in modo AUTONOMO i dati ISS (Istituto Superiore di Sanità) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/. Inoltre, siamo addirittura al di sotto della media dei decessi del periodo, rispetto agli anni passati.
Intanto questa fuffa chiamata “pandemia” obbliga a STARE A CASA, e l’80/90% degli italiani sembra non importare mentre negli altri paesi sembrano, quantomeno, un tantino più svegli. Confrontate, se ne avete voglia, la propaganda della TV con i dati sopracitati, grazie.
Questo post vuol essere un riassunto dei vari dati messi a disposizione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre, in fondo, alcuni spunti di riflessione personali con relativi link, grazie per le condivisioni! 🙂 Andrea Nicola OltreCoscienza
DATI E TABELLA DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Situazione italiana aggiornata al 30 marzo 2020. L’Istituto Superiore di Sanità pubblica due volte a settimana un’analisi sui dati epidemiologici dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia. Ecco le caratteristiche relative al report: età media 78 anni Patologie pregresse al momento del ricovero: Pazienti con 0 patologie pre-esistenti 2,1% Pazienti con 1 patologia pre-esistente 21,3 % Pazienti con 2 patologie pre-esistenti 25,9 % Pazienti con 3 o più patologie pre-esistenti 50,7 % QUINDI IL 97,9% DELLE PERSONE MORTE AVEVANO DA 1 A PIU’ PATOLOGIE!
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Coronavirus: Iss, in Italia i decessi accertati finora per causa del Covid-19 sono solo due. 60 milioni di italiani sono quindi agli arresti domiciliari per una falsa pandemia!
6 ed 11 marzo 2020: con due decreti a distanza di pochi giorni il Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte annuncia l’inasprimento per le norme contro il diffondersi del “contagio del coronavirus”. Tutta l’Italia è definita “zona protetta”. Di conseguenza sono consentiti gli spostamenti solo per motivi inderogabili di lavoro e di salute e sono vietati gli assembramenti. Le attività commerciali, esclusi i negozi e supermercati di alimentari, le tabaccherie e le edicole, devono restare chiusi. Chiunque viene colto in violazione del decreto, è denunciato alle autorità e rischia ammende ed anche il carcere.
Conferenza stampa del 13 marzo 2020 – Roma (dal minuto 10:38 – https://youtu.be/vR5-01ZjYmM?t=638)
– “Le persone morte a causa del coronavirus in Italia, che non
presentavano altre patologie, potrebbero essere solo due. E’ quanto
risulta dalle cartelle cliniche finora esaminate dall’Istituto superiore
di sanità”. E’ quanto riferito dal Presidente dell’Istituto Superiore
di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa tenuta
presso la Protezione civile a Roma. “I pazienti deceduti positivi hanno
una media di oltre 80 anni – 80,3 per l’esattezza – e sostanzialmente
sono prevalentemente maschi”, ha aggiunto Brusaferro. “Le donne sono il
25,8 per cento. L’età media dei deceduti è significativamente più alta
rispetto agli altri positivi. Le fasce d’età superiori ai 70 anni, con
un picco tra gli 80 e gli 89 anni. La maggioranza di queste persone è
portatrice di patologie croniche. Soltanto due persone non sono
risultate al momento portatrici di patologie”, ma anche in questi due
casi, l’esame delle cartelle non è concluso e potrebbero, dunque
emergere cause di morte diverse dal Covid-19. Il presidente dell’Iss ha
precisato che, alla data del 13 marzo 2020, dagli ospedali di tutta
Italia sono pervenute “poco più di cento cartelle cliniche”.
Sono
i primi dati un minimo dettagliati forniti finora dalla Protezione
civile sulle cause di morte dei pazienti affetti da coronavirus. Allo
stato attuale, infatti, le autorità non sono in grado di distinguere
coloro i quali sono morti a causa del virus, da quelli che, invece,
vengono quotidianamente comunicati all’opinione pubblica, ma che erano
in massima parte portatori di altre gravi patologie e che, quindi, non
sarebbero deceduti a causa del Covid-19. Rispondendo a una domanda di
“Agenzia Nova”, infatti, Brusaferro non ha saputo indicare il numero
esatto dei decessi da coronavirus. Il professore ha inoltre chiarito
che, in base ai dati analizzati, la grande maggioranza delle vittime
“avevano serie patologie e in alcuni casi l’insorgenza di un’infezione
delle vie respiratorie può portare più facilmente a un decesso. Per far
chiarezza su questo punto, e fornire dati reali, “man mano che
acquisiremo le cartelle andremo ad approfondire ulteriormente. Comunque
le popolazioni più a rischio sono quelle fragili, portatrici di più
patologie”.
Da presentare presso una Caserma dei Carabinieri o presso un
Commissariato di Polizia oppure direttamente presso la cancelleria
penale della Procura di Roma.
Oppure da indirizzare con
raccomandata AR a: PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA. Presso: Tribunale
di Roma, Via Golametto (Piazzale Clodio), 12, 00136 ROMA
Oppure via PEC a: prot.procura.roma@giustiziacert.it
Fonte dell’articolo: sconosciuto (se qualcuno gentilmente me lo indicherà in futuro lo metterò con piacere e per diritto).
Il TEST TAMPONE per rilevare il presunto Corona virus (covid19), secondo uno studio pubblicato, da parte del dipartimento di Biologia Cinese, il tampone fornisce l’80% di FALSI POSITIVI, quindi tutto ciò che si afferma da parte delle autorità statali (in primis il Ministero/ministro della “salute”) riguarda la cosiddetta “Epidemia”, e’ COMPLETAMENTE FALSO, infatti in Cina quel test non viene più utilizzato. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32133832 Si richiede di Visionare con estrema attenzione quando riferito da questa ricercatrice nel video qui indicato https://youtu.be/n-DHN9I1Co4 Inoltre come confermato da OMS Le mascherine anti-smog – di quelle che negli ultimi tempi sono comparse in alcune grandi città – riescono a bloccare batteri e smog. Non è così per i virus, che invece sono più piccoli: sono generalmente compresi tra 0,02 e 0,3 micrometri, circa 10 volte più piccoli dei batteri. https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/advice-for-public/when-and-how-to-use-masks Anche sulle cosiddette mascherine chirurgiche ci sono dubbi. Qualche tempo fa David Carrington, medico e docente della St George’s University of London, aveva spiegato a BBC News che servono a poco contro i virus perché non coprono a sufficienza il viso, non hanno filtri e lasciano gli occhi esposti: i virus che si trasmettono per via aerea possono entrare anche da lì. L’unico caso in cui possono limitare il rischio di un contagio è quello in cui una persona infetta starnutisca o tossisca vicino a voi: una mascherina può fare da barriera fisica tra le vostre mucose e uno schizzo di saliva. Ma anche in un caso del genere non è detto che il virus non riesca a farsi strada. informazioni riportate anche dal viceministro Sileri Coronavirus,: “Le mascherine non servono”. Il viceministro della Salute, Pierpaolo Silieri: “Mascherina stupidaggine enorme, non serve”. E gli esperti sono d’accordo https://m.ilgiornale.it/news/mondo/coronavirus-sileri-usare-mascherine-stupidaggine-enorme-1819425.html
CS N° 21/2020 Coronavirus, letalità fino a questo momento è del 5,8%, più alta negli uomini
Ma io ISS, 13 marzo 2020
La
letalità (intesa come numero dei morti sul totale malati) del Covid-19
in Italia al momento è del 5,8%. Lo afferma il Report dell’Istituto
Superiore di Sanità sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi
a COVID-19 in Italia, appena pubblicato sul sito Epicentro. L’età media
dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 80 anni, più alta di
circa 15 anni rispetto ai positivi e le donne sono il 28,4%.
Sono
2 i pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 40 anni. Si
tratta di 1 persona di età di 39 anni, di sesso maschile, con
pre-esistenti patologie psichiatriche, diabete e obesità, deceduta
presso il proprio domicilio e di 1 persona di 39 anni, di sesso
femminile, con pre-esistente patologie neoplastica deceduta in ospedale.
Le donne decedute dopo aver contratto infezione da COVID-19 hanno
un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 84.2 – uomini
80.3) e la letalità aumenta in maniera marcata dopo i 70 anni.
“La
letalità stratificata per fasce di età non è più alta di quella di
altri paesi – sottolinea Graziano Onder, direttore del Dipartimento
malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento -.
Scontiamo un’età media molto alta e una percentuale significativa della
popolazione che ha più patologie, un fattore che aumenta il rischio di
morte. Non a caso il numero medio di patologie osservate nei deceduti è
di 2.7”.
Alcuni dettagli in più sulla letalità sono presenti nel bollettino epidemiologico (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_12-marzo-2020.pdf) pubblicato sempre
su epicentro. Negli uomini la letalità risulta più alta, il 7,2%,
mentre nelle donne è del 4,1%. La differenza nel numero di casi
segnalato per sesso aumenta progressivamente in favore di soggetti di
sesso maschile fino alla fascia di età ≥70-79. Nella fascia di età ≥ 90
anni il numero di casi di sesso femminile supera quello dei casi di
sesso maschile probabilmente per la struttura demografica della
popolazione.
Sempre su Epicentro si può consultare l’infograficasulla sorveglianza integrata.