Rallentare!

Di un mio commento ne faccio un post qui sotto riguardo all’ultimo disco degli Iron Maiden (alla fine c’è una considerazione finale extra-musicale, seppur il collegamento c’è)

Rallentare non significa fermarsi, come hai scritto tu. E’ chiaro ed UMANO rallentare alla soglia dei 70 anni, o no? Ci aspettiamo ancora un Killers o Powerslave? Magari ne faranno uno così da studio (dubito)…anche perchè quello che incidono su disco devono poi riproporlo, seppur in parte, in sede live. Ricordo l’esecuzione di phantom of the opera nel 2013 in Austria, lenta… e così molte altre song le hanno rallentate, ma mi sembra una cosa assolutamente normale, data l’età…sbaglio? Nelle mie personali recensioni, più o meno a caldo, lo colloco subito dopo i primi 7 dischi, la penso ancora così con magari qualche differenza… La domanda che faccio a tutti indistintamente è questa: ma te, come musicista ed uomo, cosa avresti fatto dopo 7th son of a 7th son? Personalmente, e mi rispondo da solo, non so! Quindi la “cosa” va presa come in terza persona e vediamo quello che dopo l’88 hanno fatto. Da No Prayer For The Dying ad oggi va tutto preso con diversi punti di vista e chiavi di lettura…. sapendo, con la nostra consapevolezza, unire l’oggettivo ai gusti personali. Per dirti una, non so se l’ho mai scritta sta cosa, il meno bello disco dei Maiden secondo me è Fear Of The Dark… semplicemente perchè si sono 3 o 4 canzoni che potevano benissimo essere lasciate fuori dall’album…Fear l’ho trovato appunto con dei riempitivi che mi hanno fatto precipitare l’album come mio “peggiore” o “meno riuscito”, questo è il mio pensiero. Paradossalmente tra i più riusciti album è per me The X Factor (comprendenti anche le b sides che sono per me una figata). Si, il fattore X, il decimo album in studio, l’incognifa X di Blaze Bayley alla voce. All’epoca il disco venne molto criticato o comunque chiacchierato. Non entro nel merito di Virtual XI …ma dico solamente che non è, per me, il peggior disco del gruppo. Definisco gli anni 90 come un calo oscuro di tutta la scena metal (faccio eccezione del genere death metal, black, e similari che sono stati una manna sotto questo punto di vista). X Factor è stato la BASE per tutto quello che è venuto dopo in casa Iron…nel bene e nel male eh! Senjutsu non fa eccezione…ci sono moltissimi riferimenti al decimo disco, come arpeggi, intro, atmosfere. Sul fatto della registrazione in sé devo ritenermi più che soddisfatto ma non esaltato a 1000. Come qualcuno afferma anche qui sopra, i sinth (o come si chiamano) sono, almeno alle mie orecchie, molto irritanti… Stratego ne è un chiaro esempio. Velocissimo parere PERSONALE a “freddo” sul diciasettesimo disco in studio: l’opener Senjutsu è secondo me la canzone più DIVERSA che i Maiden abbiamo mai scritto….se l’album ha questi presupposti, quindi, il resto si dovrebbe ascoltare… e non solo una volta, ma più volte. Stratego è un classicone loro (al di là dei fischi digitali irritanti). The Writing On The Wall è un’altra song diversa, un intro molto diverso dai soliti arpeggini maideniani…e poi la song si fa ascoltare con un certo piacere. La quarta e quinta traccia sono per me buone ma non esaltanti. The Time Machine e Darkest Hour invece alzano l’asticella in generale. Le ultime tre invece sono le migliori del disco, facendo alzare il valore generale di Senjutsu. Probabilmente il mio collocamento di Senjutsu all’ottavo posto di gradimento PERSONALE è giustificato dalla presenza di queste ultime 3 tracce appunto, con la chicca vera che è Hell On Earth. Sono andato un po’ lungo, ma come sai Gabriele, quando leggo sugli Iron mi ci butto a capofitto … anche se negli ultimi anni non scrivo tanti commenti sui social per vari motivi che ho esposto negli ultimi anni. Concludo con il dire che per me i Maiden sono tra i più signori in ambito musicale ed umano, longevità, qualità dei dischi (al di là dei gusti), disponibilità, ecc… sono rimasti i ragazzini di Iron Maiden…con qualche decennio e rughe in più ….tra le migliori band che siano calate su questo pianeta…e sono ancora a spaccare i culi negli stadi ed arene …. lascio questo link recente alla prima del Future Past tour 2023 a Lubiana: https://www.oltrecoscienza.it/…/iron-maiden-future…/ buona giornata.

🙂

Considerazione finale dopo il commento “musicale”:

Rallentare oggi significa essere consapevoli di non aver più 20 anni (nel corpo), se poi qualcuno riesce a fare le stesse IDENTICHE cose di decenni fa, tanto di cappello! Ma il succo è che rallentare significa far qualcosa BENE ed in maniera CONSAPEVOLE, e di conseguenza CORRETTA per ognuno. Una volta magari facevamo 100 cose al giorno e 90 erano buttate lì, 9 invece erano soltanto fatte discretamente mentre UNA era fatta davvero a regola d’arte. Adesso è cambiato tutto, è cambiata la frequenza del pianeta, siamo nell’Acquario, tutto è “svolazzante” e quindi il discorso cambia molto. Non possiamo più far programmi a lungo termine, fallo se ti fa sentire bene…ma, secondo me, dovremmo fare programmi soltanto a breve e medio termine al massimo. Se poi questi programmi non vengono realizzati o restano incompiuti che facciamo? Ci deprimiamo o invece, in modo consapevole, ci radichiamo nel “qui ed ora” e capiamo le ragioni, le auto-limitazioni, i motivi sul PERCHE’ un qualcosa non siamo riusciti a portare a termine? Quindi invece di fare tot cose al giorno, facciamone meno e bene, è giusto il discorso? Se poi…ad un certo livello riusciamo a fare 100 cose tutte BENE e VELOCEMENTE tanto meglio…………..

Una agenda personale (digitale o cartacea) aiuta!

Buona vitaaaaa 🙂

andrea nicola oltrecoscienza

Il sonno giusto? – parte conclusiva –

Premessa, si legga prima “Il sonno giusto?” al link: https://www.oltrecoscienza.it/2023/06/06/il-sonno-giusto/

Ecco che tendo a mettere fine all’argomento “sonno”, iniziato pochi giorni fa.

sonno sónno s. m. [lat. sŏmnus]. – 1. a. Stato e periodo di riposo fisico-psichico dell’uomo e degli animali, caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà e accompagnato… – https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/sonno/

Dalla Treccani, ma anche da altri fonti più o meno autorevoli, prendiamo questa parte: sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà.

Sospendere totalmente o parzialmente la coscienza e la volontà? Anche no! La coscienza essendo tutto, essendo te stessa/o, essendo eterna (integrata e non separata) non ha bisogno minimamente di una “sospensione”.

E’ come ordinare ad una auto da rally di fermarsi un paio di minuti e poi riprendere la propria gara, è assurdo o no? Eppure, trasportando il discorso al sonno, la quasi totalità degli esseri viventi lo fanno regolarmente. Come dicevo nella prima parte, ma anche in altri scritti precedenti, il rituale non è cosa saggia. Quindi il rituale del “dormire” resta un rituale, che lo si comprenda o meno in questo istante.

Con questo non voglio dire che non bisogna dormire, no! Chiarisco sta cosa in quanto intendo dire che si dovrebbe dormire poco e spesso, e questo discorso andrebbe a braccetto pure col mangiare ed altri temi legati alla vita quotidiana.

Quindi il rituale del dormire 5, 6, 7 8, 10 o 12 ore è errato dal mio attuale punto di vista. Questo perché in questo “sonno” appunto delle forze si attivano per togliere energie ai dormienti, magari in modo sottile e quasi impercettibile, ma ci sono. Ecco il perché si dovrebbe svegliarsi svegli.

Svegliarsi svegli ma anche addormentarsi svegli, il tutto nel completo, perfetto ed eterno presente.

Penso che questo scritto sia forse un tantino arduo, e che verrà meglio compreso in futuro vicino. E’ un modo essenziale per pensare ad un mondo veramente diverso, felice ed armonico con tutto il creato… e soprattutto nel segno dell’amore!

Felice vita 🙂

andrea nicola oltrecoscienza

Il fenomeno Fabri Fibra, “Caos”. Il tempo vola…

Quasi 40 volte “brutto figlio di puttana” viene ripetuto nella canzone omonima tratta dell’ultimo disco Caos (2022) di Fabri Fibra. Un altro “record” sfornato dal rapper più importante e chiacchierato della scena italiana.

Qui un mio articoletto datato 2017: https://www.oltrecoscienza.it/2017/08/06/fff-il-fenomeno-fabri-fibra/

Visto a Padova al Geox il 28 ottobre 2017 e a Grado (GO) al Parco delle Rose il 17 settembre 2022. Sarà nuovamente in concerto a Lignano Sabbiadoro il 14 luglio 2023 https://www.ticketone.it/event/fabri-fibra-arena-alpe-adria-16955675/

Alcuni brani:

Articolo di Giovanni Manco https://www.labparlamento.it/cultura-propaganda-di-fabri-fibra-e-linsostenibile-leggerezza-della-personalizzazione-politica/

Biografia: https://www.bohmagazine.it/fabri-fibra/

andrea nicola oltrecoscienza

VitAnaturalità

Si nasce nudi e si gattona goffamente nella spiaggia di sabbia finissima.
Si cresce ed il percorso è in acqua, ma è impervio, oscuro, lungo.
Finalmente nella maturità si giunge ad acqua cristallina, calma, una beatitudine crogiolarsi tra acqua e sole.
La via del ritorno è leggermente diversa, si invecchia, ma solo un po', e il fondo è come quello dell'andata... ma si attraversa senza timore alcuno o paura, quasi si sorride!
Il ritorno alla medesima spiaggia, nudi, ci si asciuga in modo soave e naturale col sole.
No, non c'è morte! Morte è durezza, è freddezza,  ma ci si accorge che è una nuova Vita!!!!
Un ritorno completo d'una consapevolezza ampliata, che brilla di luce stellare: è coscienza eterna.
Lì, in quel posto, in quel momento, si inizia a...........

Questo testo ha diversi chiavi di lettura:
Il percorso di vita
Il diritto dell'ammiragliato rivisto
Una giornata al mare
Una "simulazione" in questa realtà, fatta nel qui ed ora, che porta a risultati del tutto personali.

nota:

Una nota/suggerimento (non strettamente legato a "VitaNaturalità") per il "percorso di vita": l'agenda. Penna, matita, pennarello, penne colorate...e una agenda annuale (anche una digitale per averne 2). Scrivere tutto quello che si vorrebbe fare/ricordare in un dato giorno (compleanni, impegni vari, incontri, spese, ecc...). Nell'agenda cartacea bruciare, a seconda dell'agenda utilizzata, le pagine dei giorni che son finiti. Nell'agenda digitale fare la stessa cosa, cancellare mentre si adempie agli impegni, ecc...

oltrecoscienza andrea nicola

Iron Maiden World Convention con Dennis Stratton 2011

Iron Maiden World Convention con Dennis Stratton 2011 @ Fillmore – Andrea Nicola (basso) scrivi questo: “Grazie a Dennis per aver suonato Transylvania, Prowler e altre canzoni del primo album “Iron Maiden” con me. Ricordo perfettamente le belle parole che mi hai detto quella sera……. Grazie!

In inglese: Iron Maiden World Convention con Dennis Stratton 2011 @ Fillmore – andrea nicola (bass guitar) write this: “Thanks to Dennis for playing Transylvania, Prowler, and other songs from the first album “Iron Maiden” with me. I remember perfectly the beautiful words you said to me that evening……. Thank you! 🙂

nota: l’anno era il 2011, come Rainmakers avevamo fatto una prova di 40/45 minuti a Gorizia dopo anni che non ci vedavamo neanche di persona. Bella esperienza, indimenticabile! 😀

What’s Next?……….

Il concerto

Moonchild: 00:07 Revelations: 05:53 Powerslave: 12:30 Children of the damned: 19:19 Heaven can wait: 24:19 Killers: 31:34 Aces high: 37:56 Run to the hills: 42:54

Fotoalbum della serata:

fotoalbum Da Eddie’s: http://www.eddies.it/fotografie/categ…

Hanno partecipato alla bellissima serata:

The Rainmakers https://www.facebook.com/TheRainmakersIronMaiden/

667 the neighbour of the beast http://www.6-6-7.com/

The Clairvoyants https://www.facebook.com/Clairvoyants/

Dennis Stratton http://www.dennisstratton.co.uk/

Un grosso ringraziamento va a tutti i presenti fans maideniani e agli organizzatori del locale che ha ospitato l’evento:

il Fillmore e naturalmente Mazzo e Marco Gamba http://www.eddies.it/

Il fiume, la farfalla e Lei

Aldilà del fiume in secca tendenza,
ridotto a rigagnolo,
tra gli arbusti verdi
e i sassi
si riposò Lei.
Canti d’uccelli d’ogni tipo,
voli d’insetti,
pace.
Pace interrotta soltanto dal treno che sul ponte passava.
Nuovamente pace e rumori di natura selvaggia.
D’un tratto una farfalla svolazzava nei pressi,
si posò su una foglia accanto a Lei.
La farfalla era ferma ma in guardia,
osservava e con un diretto volo, su d’un indumento bagnato si piazzò.
“Perché?” Lei si chiese.
Così si avvicinò al piccolo insetto colorato e vide che stava bevendo dall’umido indumento.
Rivolò li attorno e nuovamente su d’una foglia si posò.
Lei si avvicinò piano, ma piano piano… sussurrandole qualche parola.
La farfalla si mostrò amichevole e si scambiò diecimila sguardi con Lei.
L’intesa era compiuta!
La mano si avvicinò lentamente alla foglia e,
con lieve diffidenza ma anche con coraggio,
camminò sulle dita della mano ferma di Lei.
Era fiducia, era sentimento,
era amore.
Poi svolazzò e si posò pure sui lunghi capelli biondi di Lei,
che solletico! E con un leggero scuotimento di testa la farfalla se ne andò altrove…
Il legame ormai era stato fatto, nulla poteva separarle…
solo il tempo e lo spazio, forse!

___________________________________________________

Tal storia narra di come possano comunicare una coscienza e un’altra coscienza in modo del tutto naturale, armonico e soave.

Beata Lei! Beata la bella farfalla e beato il fiume…

oltrecoscienza andrea nicola

Behemoth e Meshuggah – Lubiana 6.6.23

Come si suol dire, due piccioni con una fava. Infatti, fino a ieri, non avevo mai visto queste due importanti band mondiali in ambito metal. Questa mia “mancanza” è stata parzialmente soddisfatta dalle musicassette impolverate che registravo all’epoca. I Behemoth, infatti, nascono nel 1991 in Polonia proponendo black metal, che negli anni futuri li porteranno a suonare un devastante mix di death/black metal. La parola Meshuggah significa “pazzo”, tradotta dall’ebraico. Il gruppo, nato nel lontano 1987, sforna qualche demo ed EP ma senza troppo successo. Nel ’90 le cose iniziano a cambiare ed incidono il loro primo disco, da lì in poi…l’ascesa importante verso il successo. Il loro genere matura disco dopo disco, divenendo quasi “non etichettabile”…è un mix di death, death metal tecnico, djent, prog, caratterizzato da incredibili poliritmie sopraffine…da far accapponare la pelle a qualsiasi musicista dotato di “orecchie aperte”.

Lubiana, capitale della Slovenia, è meta fissa di tantissime band metal, la location era il Media Center Cvetličarna (ecco uno short di 15 secondi del posto).

I Behemoth, co-headliners, salgono sul palco alle 20 e 20 proponendo uno show molto appetitoso per gli amanti del genere. Di seguito uno short dei polacchi:

https://www.youtube.com/shorts/UPf9elrRBb8

Attorno le 22.30 iniziano a spaccare culi ed orecchie i Meshuggah, autori di una performance perfetta, come loro solito. Ogni brano si sussegue magistralmente, facendo sbattere a ritmo (?) la testa di ogni singolo ascoltatore. La poliritmia, base solida degli svedesi, riesce a coinvolgere in maniera impressionante. Bravissimi musicisti, e bravissimi forse non basta per descrivere tale “pazza/geniale band”. Di seguito alcuni short del concerto:

https://www.youtube.com/shorts/-3VyfZjrE3k

https://www.youtube.com/shorts/85LzBxJwmRQ

https://www.youtube.com/shorts/64wlQB55Dng

https://www.youtube.com/shorts/nsGiCYu1YWM

https://www.youtube.com/shorts/u6Qz0Vjazng

Il TIR dei Behemoth
Teo, Marco, Cesco e io

Da ricordare la bellissima “chiacchierata” in auto all’andata, argomenti a me cari come il vero “complottsimo” mondiale…… Grazie ragazzi della piacevolissima compagnia! 🙂

andrea nicola oltrecoscienza

Il sonno giusto?

Non credo che ci sia una "ricetta" per tutti sul quanto dormire, mi soffermerei invece sul come dormire, che è ben diverso. Quando uno dorme 8/10 ore e si alza stanco è chiaro che qualcosa non va. È comunque cosa risaputa, anche banale, ma nella pratica soltanto pochissime persone dormono davvero bene, in modo che definisco consapevole.

Considerazione:

Sette e rituali non mi vanno molto a genio, quindi fare una cosa per aspettarsi un preciso risultato non funziona, e se dovesse funzionare sicuramente son entrate altre forze che la faranno pagare con interessi a chi pratica tali cose, magari anche in modo innocente e genuino eh...ma la penso così dopo anni di ricerche.

Ma ritorniamo sui binari del sonno, dopo una dormita ci si dovrebbe alzare già svegli. Se così non è vuol dire che durante il sonno abbiamo "lottato" perdendo energie, quelle energie utili proprio per affrontare la giornata. Il discorso andrebbe collegato anche sul mangiare... tendenzialmente si dovrebbe star meglio mangiando poco se non addirittura nulla, ma questo è un altro argomento piuttosto complesso quanto dibattuto. Il sonno è collegato spesso al sogno (sonno-sogno-bisogno), scrissi qualcosa sul testo "OltreCoscienza" che potete trovare sempre gratis nel mio consueto sito https://www.oltrecoscienza.it/. Di sogni nella mia vita ne ho avuti tanti, come tutti... però ce ne sono stati di intensi che mai scorderò (non entro nella dualità belli/brutti). Vedete, lo ripeto in questa sede, noi scriviamo soltanto per noi stessi o per dimostrare qualcosa agli altri. Gli "altri" troveranno spunti, informazioni o pensieri che agiranno per modificare la propria consapevolezza spirituale e/o materiale. Non esiste testo (o libro) al mondo migliore di quello che TU stesso scriverai. Quindi d'ora in avanti, come ho fatto in passato, limiterò notevolmente i miei scritti e pensieri... soprattutto in ambito coscienziale. Mi soffermerò maggiormente, incanalando i miei interessi, sulla musica, sulla fotografia mettendo in un angolino anche la scrittura, come dicevo poco più su. Meno tecnologia uso meglio sto...e credo che presto anche te la penserai così.

Buona vita!

andrea nicola oltrecoscienza

Rallentare

Rallentare non significa fermarsi... significa magari di evitare... 

La natura gran maestra........

oltrecoscienza andrea nicola

Programmi d’agenda

Se abbiamo programmato 10 cose da fare e invece ne facciamo 8, che problema c’è?

Prima di tutto val sentire il nostro sentire nel corpo, il CORPO non MENTE!

andrea nicola oltrecoscienza

TIR e paesaggio

Un paio di foto sparse che ho fatto in giro in questi giorni:

Un TIR fermo a Ronchi Dei Legionari (GO)
Paesaggio (con nebbie) da Savogna d’Isonzo (GO)

Intervista a Norby Violano

Ciao Norby, come stai?

Molto bene, grazie Andrea.

Fai una breve presentazione di te stesso

Sono Norby Violano, chitarrista/compositore e produttore di musica attraverso la mia piccola etichetta indipendente Filthy Music Records.

Come e quando sei entrato nel mondo della musica?

Grazie alla mia famiglia ed in particolare a mio padre Enzo, lui è stato il batterista dei Stones Rolling, Flexy Gang e Danger Sex in cui ho militato anch’io da ragazzino. C’è sempre stata buona musica rock in casa e pure molti strumenti musicali, un harmonium, basso, chitarre, percussioni etc…Decisivi sono stati gli LP di mio papà ad influenzare il mio percorso e tutte le cassette e videocassette che ci portavano i suoi amici rockettari in casa. Così ho cominciato dapprima con una tastierina, quelle che nei ’80 si trovavano in vendita nei negozietti di elettrodomestici, poi in seguito la svolta quando, sempre mio papà, ha comperato di seconda mano una chitarra elettrica da Mauro Radigna, leader della Flexy Gang e amico storico di famiglia.

I tuoi gruppi dai tuoi esordi ad oggi

Ho cominciato suonando thrash metal con il famoso batterista Paolo Crimi, eravamo partiti in due nel 1991, poi si sono aggiunti altri formando così i Los Bastardos. Nel 1992 sono poi entrato nella band di mio papà i Danger Sex, con il grande frontman-cantante Vice alla voce. Lì ho affinato il mio stile diventando un chitarrista glam-rock con influenze metal e punk. Nel 1994 ho formato i primi Headrollers dove alla voce c’era mio fratello Richi e alla chitarra il grande Carlo Venuti. Ho avuto una pausa artistica di 10 anni dove non mi esibivo più per motivi personali dove comunque continuavo a suonare e studiare chitarra in casa. La svolta nel 2003 quando ci siamo riformati con i Danger Sex. Ho poi militato in band importanti come Quo Vadis Baby? assieme all’amico artista e cantante Ab, Off & Brau Sisters fino ad entrare totalmente nel genere rockabilly-country con Daniele Stallone & his Loud Roll Shuffle con cui ho suonato in diversi Paesi europei e Stati Uniti, Filthy Boots e ultimamente con la mia band, i Plymouth Fury dove oltre ad eseguire brani originali in stile rockabilly ho ripreso un po’ il mio stile delle origini, con più gain glam-rock oriented.

Ho perso il conto, quante chitarre hai ed usi?

Eh molte, ma comunque negli anni ho visto che di elettriche è giusto averne massimo tre, dico questo per riuscire a suonarle a ruota tutte, senza lasciarle prendere polvere. Di acustiche uso una sei corde ed una dodici corde più un mandolino.

Quando non suoni cosa fai?

Leggo, ascolto molte interviste, mi interesso di politica e pure di argomenti che hanno a che fare con il ‘mistero’, cosa che mi affascina molto. Negli anni ho collezionato moltissimi libri, riviste sull’argomento, a parte i classici naturalmente come Platone o Oscar Wilde.

Quanti e quali CD (o comunque album) hai registrato fin ad ora?

Penso 10 album, tutti dal 2010 in poi. Molti registrati in studio e altri autoprodotti con la mia etichetta.

Com’è la situazione live, a tuo modo di vedere, nella nostra zona?

Molto bella anche se fino venti anni fa forse era più viva a livello di band che suonano musica loro. Pur abitando in una regione piccola abbiamo un sacco di opportunità, locali, festival ed iniziative, penso.

Ti ho visto recentemente con i Plymouth Fury a Telefriuli, al di là della vostra buonissima performance, i suoni a casa non erano proprio esaltanti…vi siete sentiti in qualche modo penalizzati?

Siamo stati la prima band a suonare in diretta lì da dopo la pandemia. L’impianto voci l’abbiamo portato noi, il tecnico del suono non riusciva a ricevere il segnale dal nostro mixer, c’è stato un problema tecnico proprio, così è riuscito solo a riprendere il suono da dei microfoni panoramici installati in alto vicino la cabina di regia. A parte questo sono molto contento che ci abbiano invitati, era la puntata giusta, con un nutrito gruppo di motociclisti professionisti della associazione Motoclub Morena. In fin dei conti la nostra esibizione non suona peggio di quelle dei primi gruppi degli anni ’50-’60 nelle TV nazionali americane, voglio dire l’intenzione traspare attraverso il risultato sonoro. Una bellissima esperienza per farci conoscere come band.

I tuoi gruppi preferiti di un tempo

Clash e Sex Pistols.

I tuoi gruppi preferiti di adesso

Gran parte dei pionieri del rockabilly anni ’50 come Buddy Holly o Eddie Cochran ed il Sacro Ordine dei Cavalieri di Parsifal che tra l’altro sono pure miei amici.

Le tue prossime date saranno…

Suoniamo sabato 3 giugno a Novacco, frazione di Joannis, il 30 giugno ad una festa privata e in luglio al festival Datazero di Tiziana Pioggia e al memorial di Max Turus a Moraro, dove ci tengo molto ad essere presente.

Come si può contattarti o rimanere aggiornati sulla tua musica? (Metti tutti i link che vuoi)

Principalmente trovate la mia musica qui su bandcamp: https://norbyviolano.bandcamp.com/

Ma potete anche seguirmi qui:

► Facebook: https://bit.ly/3tvP9kH
► Instagram: https://bit.ly/3jUiUbK

► Spotify https://spoti.fi/3cn48G4

► Apple Music https://apple.co/3OzC82l
Stessa cosa per la mia band Plymouth Fury:

Bandcamp: https://plymouthfuryrnrband.bandcamp.com/
► Spotify https://spoti.fi/3nkMZDt

► iTunes https://apple.co/3HWDvFK

Facebook https://m.facebook.com/plymouthfuryrnrband

Instagramhttps://www.instagram.com/plymouthfuryrnrband/

Grazie per la tua disponibilità!

Grazie a te Andrea che dai voce a gli artisti delle nostre zone!

Il video di White Eagle:

Intervista a Tiziana Pioggia

Chi è Tiziana Pioggia e perché il nome “Tiziana Pioggia”?

Tiziana Pioggia sono io nel senso più ampio del termine. Quella che non ho TENUTO nascosta, ma che SI È TENUTA nascosta solo per comparire al momento giusto e salvarmi. Ho scelto PIOGGIA perché mi identifico molto con questo elemento naturale. Proprio come la Pioggia mi è capitato spesso di non essere apprezzata come presenza, ma di essere poi desiderata fortemente al momento della mia assenza… Mi piace il cielo tempestoso e adoro i temporali con tutte le loro dinamiche sonore e cromatiche, gli alberi che si piegano al vento, la natura che sembra soffrire, mentre invece si nutre… La Pioggia è per tutti il “brutto tempo”, ma… Sarà vero? Forse è grazie alle nuvole grigie che apprezziamo il cielo azzurro, e il forse l’ho scritto solo per accontentare quelli che non ci credono, perché, anche se non sembra, adoro la felicità.

Da quanto tempo canti e suoni la chitarra?

Canto e suono la chitarra da quando avevo dodici anni, ma ho iniziato a comporre attorno ai venticinque anni, quando ho finalmente ricevuto il dono di riuscire a sublimare e trasformare le mie amarezze in qualcosa da dire invece che in qualcosa da infliggermi.

Hai o hai avuto dei maestri musicali?

Ho avuto dei maestri musicali e dei messaggi importanti nel bene e nel male in ogni singola canzone che ho ascoltato, persino dalle ninne nanne di mia madre. Massimo De Vitor mi ha insegnato ad accettare la mia voce e, per questo, lo ringrazierò sempre.

“MagiCorvo” è ufficialmente il tuo primo disco, dove e come è stato registrato?

MagiCorvo è una raccolta di canzoni vecchie e nuove che ho scelto come quelle che più mi rappresentano in questi ultimi tempi. È stato registrato in modo piuttosto travagliato in diversi studi, ma ha visto la Luce a Tolmezzo, grazie alle cure e alle capacità di traduzione delle miei contorte idee di Luca Valpin che è stato a tutti gli effetti un musicista dei miei pezzi. Energeticamente non ha svolto solo un magnifico lavoro tecnico, ma ha messo al primo posto come risultato la mia soddisfazione nel vedere realizzate le mie idee.

Chi o cos’è il “MagiCorvo”?

MagiCorvo è l’inizio e la fine di un sogno. È il momento che vede coincidere la straordinaria forza di un desiderio che si sta realizzando.. con il più pragmatico e lucido disincanto. È un’immagine reale che non si realizza, ma è lì. A tal proposito ringrazio moltissimo Alberto Blasizza che è l’autore di quest’immagine e dei suoi significati.

Se ti va, puoi descriverci un po’ le canzoni che sono presenti nell’album?

Ogni canzone contenuta in questo album è un manifesto di me stessa, ma non spiegherò il loro significato perché ogni verità è valida fino all’arrivo di quella successiva. Forse è possibile definire il punto da cui nasce un’opera, ma poi ogni opera, che sia testo, immagine, scultura o melodia, una volta tagliato il cordone ombelicale con l’autore, cammina con le proprie gambe e dice ciò che vuole sentire chi la incontra. Spiegare una canzone vuol dire ucciderla. Io stessa nelle mie canzoni vedo cose diverse a seconda del mio stato d’animo. Le canzoni sono libere, non appartengo a nessuno nella misura in cui appartengono a chiunque. Quando si sceglie una canzone o una poesia da dedicare a qualcuno ci si appropria di quell’opera e se ne diventa l’autore.

Dove collocheresti il tuo genere musicale?

Come la Pioggia sono contaminata, inquinata e sporca. Non so quale sia il mio genere, l’acqua evapora da laghi cristallini di montagna, mari e fogne. Forse direi indie rock ma ogni mia canzone ha un suo genere che non saprei iscrivere a nessuna corrente. Partiti politici, religioni, generi musicali, squadre di calcio…. Sono tutti la stessa cosa: decisioni a cui è difficile restare fedeli proprio perché non hanno a che vedere con la natura umana che è estremamente mutevole, se la si possiede.

La tua voce è molto profonda e unica, è l’espressione genuina di te stessa?

Come dicevo prima ho fatto pace con la mia voce da non troppi anni, e da quando l’ho fatto lei è più caritatevole con me e mi mostra più colori.

La scelta del bianco e nero nei tuoi video autoprodotti e nelle foto è ricorrente, come mai?

A proposito di colori: nelle mie foto e nei miei video scelgo il bianco e nero perché credo che la comprensione del presente sia molto difficile, capiamo il valore del nostro tempo e della (nostra) storia solo in differita. Apprezziamo il passato senza renderci conto che quando lo chiamavamo presente ce ne lamentavamo… Forse guardando i nostri momenti di “oggi” vestiti da “ieri” possiamo percepirli meglio come il tesoro che devono essere.

Indicami qualche pezzo del tuo repertorio (“MagiCorvo” compreso) a cui sei più affezionata.

Ogni pezzo che ho scritto è nato dalla necessità di doverlo fare, sul podio si alternano tutti a seconda del giorno e del momento che vivo.

Un piccolo tuffo nel passato. Se non erro hai le radici punk-rock, quali son stati i tuoi gruppi preferiti?

Ho ascoltato i nostri cantautori e ho imparato a suonare la chitarra con loro ma la musica che mi ha fatto innamorare è perdere la testa è stato di sicuro il Punk. Brevi brani buttati giù di getto senza attenzione per forma e perfezione, suoni sporchi , disagio buttato sul ridere, apparente allegria di chi piange tra i denti che mostra sorridendo, grandi messaggi nascosti nella più superficiale veridicità dell’incoscenza. Gruppi veri, gruppi finti…. Sex Pistols, Rancid, Exploited, Misfits… Sono musiche che non mi stancheranno mai perché mi accompagnano sempre alla stessa finestra dalla quale ho iniziato a guardare il mondo.

Quali invece sono i/le cantanti che ti piacciono o a cui ti ispiri?

Non so a chi mi ispiro, perché spero di non ispirarmi a nessuno. Non c’è nessuno che mi piaccia al cento per cento così come non c’è nessuno che io detesti nella stessa percentuale.

Dal vivo proponi anche qualche cover?

A volte ho proposto qualche cover di Giovanni Lindo Ferretti, De André, Nada…Misfits… Ma sono canzoni non esattamente popolari e in ogni caso credo che la cover eseguita in modo fedele non abbia senso, a quel punto meglio mettere su il disco originale. La cover è un vestito di licra che deve aderire al corpo di chi  sta indossando quella canzone.

Chi sono i componenti dal vivo che suonano con te?

Al momento non ho un gruppo e non ne sento l’esigenza, ho dei musicisti che mi danno una mano in modo più o meno assiduo. Grazie ai suoni del sintetizzatore che mi propone Alberto Blasizza sono riuscita a trovare una dimensione  nuova nella quale mi sento a mio agio, ma non mi sento di battezzare questa cosa col nome di un gruppo. Il mio progetto resta mio, cresce ed evapora come una pozzanghera.

Concerti in vista?

Suonerò:

il 17 giugno al Birrificio agricolo Primo Campo di Aiello

L’8 luglio al festival DatAZero a Ruda

Il 15 Luglio a Villesse per Analogie Acustiche

Il 19 agosto al Fosar festival underground

Altre date da confermare, potete seguire la mia pagina fb e il mio canale YouTube e Spotify

Complimenti per la tua attività musicale. Grazie per il tuo tempo e disponibilità!

Iron Maiden FUTURE PAST tour Stozice Stožice Arena 28 maggio 2023

Poche righe sono sufficienti per dire che questo è stato il più bel concerto degli Iron Maiden che abbia mai visto. Lo colloco veramente un filo sopra a Firenze 2003, Bologna 2008, Graz 2013 e Trieste 2018.

Short video dell’arena prima del concerto:

https://youtube.com/shorts/dj9Uh3rLO0w?feature=share

Quella di Lubiana (prima data del Future Past Tour) è stata una prestazione individuale e complessiva discreta ma non esaltante, diverse “cappelle”, il rallentamento di alcuni brani.

Quindi, alla luce di questo, come faccio a dire che sia stato il più bel concerto loro che io abbai mai assistito?

Ecco i motivi: sicuramente ha influito l’eccitazione per la primissima data del “Future Past Tour” e una scaletta veramente inedita, e non solo per me…ma per i Maiden stessi!

Un Bruce Dickinson che se l’è cavata più che egregiamente dietro al microfono, un Harris che suona granitico da Harris, i tre chitarristi bravi a parte qualche errore sparso qua e là ma ci sta, un Nicko macchina che coi suoi quasi 71 anni “suonati” spacca come nessuno…vogliamo criticarlo perché rallenta alcune canzoni?

Una scenografia inedita incentrata ovviamente sul nuovo Senjutsu e Somewhere In Time, una atmosfera veramente magica ed unica poiché non si sapeva veramente che canzoni potessero suonare (a parte qualcuna), e questo ha fatto aumentare notevolmente l’emozione della “sorpresa” scaletta. Personalmente è la prima volta (eccetto i concerti anni 90 e primi 2000) che vado ad un concerto loro senza sapere tutto, i blog ed i social su questo hanno rovinato molto. Ammiro chi è stato all’oscuro delle scalette in questi anni!

Ecco a voi la super scaletta:

Blade Runner intro
Caught Somewhere In Time
Stranger In A Strange Land
The Writing On The Wall
Days Of Future Past
The Time Machine
The Prisoner
Death Of The Celts
Can I Play With Madness
Heaven Can Wait
Alexander The Great
Fear Of The Dark
Iron Maiden
Hell On Earth
The Trooper
Wasted Years

Il mio video in diretta dell’intro e di Caught Somewhere In Time:

https://www.youtube.com/live/8yPjBEV_SO8?feature=share

A mio modo di vedere la sola Alexander The Great (MAI SUONATA DAL VIVO DAI MAIDEN!) e la nuova Hell On Earth valgono tutto il concerto.

Qualche scatto:

Che dire in conclusione se non che gli Iron Maiden sono tra le migliori band della storia della musica soprattutto per quanto riguarda longevità, qualità di album incisi, umanità e simpatia di quasi tutti i sei componenti, influenze importanti su tantissimi generi musicali, ispirazione per milioni di gruppi dagli anni 80 ad oggi, eccetera…

Quale Future Past adesso? Mi riferisco a dopo questo inarrivabile e meraviglioso tour… vedremo e sentiremo, questo è sicuro…

Buona musica e buona vita!

Aggiornamenti esterni:

Concerto completo: https://youtu.be/WF0ElMVoE2M

In nuovo drumset di Nicko: https://youtu.be/eTQ0JWOWoPo

Alexander The Great filmata da vicino: https://youtu.be/XnbqhjX483U


Metallica VS Iron Maiden

Una sfida che inizia dalla notte dei tempi degli anni 80/90 e si protrae fino ai giorni nostri. Questa “sfida”, descritta dal sottoscritto, sembrerebbe scontata come esito, ma è così solo in parte.

Partendo dal presupposto che è, secondo me, sempre sbagliato dire che uno è meglio dell’altro, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.

I gusti sono gusti e bisogna rispettarli a prescindere, se poi si discute civilmente (col cervello auditivo) magari si scopre nell’altro interlocutore un qualcosa che magari non avevamo ascoltato in precedenza, ecc…

Ma veniamo nello specifico dettata dalla mia curiosità nel comprendere, giuste o sbagliate che siano, le cose su questi due grandi gruppi metal e, senza dubbio, i tra i più famosi della storia della musica rock e metal mondiale.

I paraocchi, quindi, li lasciamo ai cavalli e a chi non vuol veder oltre, che sia per pigrizia, per partito preso, ignoranza o altro.

Inutile raccontarvi la storia di uno o dell’altro gruppo in quanto esistono centinaia di libri, riviste, articoli e video che possono soddisfare chiunque.

I Metallica iniziano negli anni 80 e gli Iron Maiden nella seconda parte degli anni 70, entrambi i gruppi hanno sfornato molti dischi (di più i Maiden) in studio e live. Tra questi i più famosi e leggendari sono sicuramente i primi 7 degli Iron e i primi 4 dei ‘tallica…su questo credo che nessuno abbia da ridire o obiettare, almeno spero!

Dal punto di vista quantitativo è chiaro il “vantaggio” degli inglesi, dal punto di vista qualitativo invece resta una cosa del tutto personale ed essere obiettivi potrebbe esser difficile. Come faccio a dire che Master Of Puppets sia migliore di Powerslave o 7th Son Of A 7th Son?

Entriamo un po’ di più nella musica e nei personaggi dei due gruppi in questione, gruppi che stanno tuttora sfornando dischi e suonando in giro per tutto il pianeta.

Tecnicamente mi sento di affermare che i Maiden siano un pochino superiori, presi singolarmente li metterei tutti sullo stesso piano, a parte la batteria. Di nefandezze su riviste (anni 80 e 90 che compravo in edicola) e web ne ho lette a vagonate, tra cui questa: Lars migliore batterista del mondo! Ora, credo che non servono 75 lauree per capire che questa è una, “fantozzando” un po’, cagata pazzesca! Non sto dicendo che non sia bravo ma, senza fraintendimenti, non lo considero neanche  ad essere un musicista da Metallica…nonostante li abbia creati lui stesso. Un qualsiasi altro batterista heavy/thrash (famoso o meno poco importa) al posto di Lars sicuramente avrebbe messo a pari livello di tecnica coi Maiden. Un caro vecchio amico: Fefo, amante dei Metallica e che saluto, mi dice sempre che Lars è stata la rovina dei Metallica!

Raffreddiamo gli animi dicendo che valgono sempre i gusti personali e che non andrebbero mai toccati.

Concludo il discorso di Ulrich soffermandomi sull’aspetto personale, di come è, carattere, ecc… Con la semplice osservazione di interviste, video, passaparola, ecc…uscirei più volentieri a bere qualcosa con Nicko, tu?

Soldi: chi ha più soldi tra Iron e Metallica? Boh, e sinceramente poco importa, forse i Metallica…ma è come dire: chi è più ricco tra la Meloni o Salvini? Sono entrambi ricchi, punto. Questo discorso si può sovrapporre anche alla fama. Non è detto, anzi, che chi è più famoso o ricco in questo mondo sia più bravo o migliore di un altro.

Concerti: chi ne ha fatti di più e con più qualità? La risposta mi sembra quasi ovvia ma, ancora una volta, vale il gusto personale.

Questa “sfida” volge verso il termine senza dare un definitivo “vincitore” (non è lo scopo di queste righe) poiché ho cercato di essere abbastanza obiettivo, o no?

Ho visto in concerto i Maiden 13 volte (a Lubiana il 28 maggio 2023 saranno 14) e i Metallica due volte (Udine e Lubiana). Per quanto riguarda lo “spettacolo” dal vivo credo che i Maiden hanno sempre avuto una marcia in piu. Piccolo off-topic: il mio concerto preferito in termini di SPETTACOLO, son stati i Kiss e Rammstein (entrambi visti a Villa Manin di Codroipo). Dal punto di vista musicale, invece, mi piace suonare ugualmente sia ‘tallica che Iron.

Concludo con questa cosa: in un’isola deserta dove posso portare soltanto 10 dischi, uno sarebbe sicuramente degli Iron Maiden (non saprei quale a dir la verità, forse Somewhere In Time) ma dubito che porterei uno dei Metallica…preferirei un CD dei Testament o Slayer……….

Comunque sia, buona musica a tutti! La musica è arte, è magia, è vita!

😃

oltrecoscienza andrea nicola

Questo short video è un insulto!

https://www.youtube.com/shorts/vizs8oMX-cw

Si, lo è e me ne vergogno, questo perché sono sessanta secondi estrapolati digitalmente da una "poesia musicale" durata sessanta minuti offerta dalla melodiosa ed armonica voce del grandissimo Angelo Floramo. Sapete, ho partecipato e visionato in passato molti convegni "mattoni", interessanti per carità, ma che nella maggior parte dei casi nutrono solo la conoscenza della mente... utili, pratici, tutto sommato anche piacevoli. Ma quello a cui ho assistito oggi a Staranzano, 12 maggio 2023, è stato un nutrimento per l'anima...e che nutrimento! Non trovo relatori così profondi paragonabili ad Angelo Floramo, che lui parli di marmellata, fagioli, canarini o, come in questo caso, di Leonardo da Vinci è pura musica, è poesia, è frequenza, è intelletto, è sapienza, è femminilità, è meraviglia. L'argomento di questo festival ( https://acquafestival.it/ ) è stato l'acqua. L'acqua come elemento non soltanto importante, ma fondamentale per ogni essere vivente abitante in questo favoloso pianeta chiamato Terra. Leonardo da Vinci fu affascinato dai quattro elementi, ma dedicò all'acqua un ruolo preponderante nei suoi studi e geniali intuizioni. Come lo straordinario Floramo ha suggerito, siamo anche terra, fuoco ed aria, i quattro elementi appunto...ma Aristotele sosteneva l'esistenza anche di un quinto elemento: l'etere, invito a fare profonde ricerche sugli studi di Enzo Nastati e Corrado Malanga, solo per citarne un paio. Concludo con un personale ringraziamento agli organizzatori di questo evento e all'amico Angelo Floramo: infinite grazie!

andrea nicola OltreCoscienza

La cravatta

Non mi è mai piaciuta la cravatta, ma mai mai! Credo sia un simbolo di sottomissione, una sorta di cappio al collo retta da qualcuno. Starei attento più di chi indossa una cravatta da chi indossa una maglietta metal.

andrea nicola OltreCoscienza

Intervista a Claudio Marongiu per il nuovo “Welcome To Bisiacaria” – Marongiu & I Sporcaccioni

Son già passati due annetti dall’altra intervista https://www.oltrecoscienza.it/2021/08/03/marongiu-i-sporcaccioni-intervista/ , era fresca infatti l’uscita di “Aspettando Romolo”. Come va Claudio?

Temo che questi due-tre anni vissuti in una cappa piuttosto irreale ci abbiano indebolito il sistema immunitario, dato che sono alla terza febbre. Artisticamente mi sento ancora vivo e vegeto e te lo dico senza eroismi di sorta, anche se qualcuno -forse me medesimo?- sospetta il contrario.

Ho spluciato sul vostro sito internet http://www.isporcaccioni.it/, ben fatto e disegnato attorno al quinto CD “Welcome To Bisiacaria” uscito il 1° di aprile 2023, CD che ho puntualmente preso durante la vostra prima data al “Birrificio Antica Contea” di Gorizia. I miei personali complimenti per il concerto. Ti aspettavi tanto calore, massiccia presenza e partecipazione di pubblico nel birrificio?

Ogni volta che si propone qualcosa ad un pubblico -animato- è un rischio ed un’incognita, specie se si ha l’ardire di apportare un’impronta autoriale. Perché dovrebbero venire a sentirti? E cosa differenzia i tuoi brani autografi da qualsiasi altro tentativo altamente artigianale di fare del rock? Nonostante il “progresso”, nel bene e nel male il mondo è ancora governato da istinti e rituali arcaici, sicché all’evidenza c’è ancora qualcosa che I Sporcaccioni hanno ed altri gruppi locali no. Naturalmente serbavo dei dubbi sulla riuscita della serata, su cui è sì vero che abbiamo impiegato un certo sforzo organizzativo, ma il quale sforzo è poca cosa senza un po’ di fortuna ed energie magiche.

Il disco “Welcome To Bisiacaria” ha come copertina una classica vista di Monfalcone dal Carso, all’interno anche la foto del ponte ferroviario inutilizzato di Sagrado/Gradisca. È casuale la scelta di queste due immagini che sembrano delimitare i confini nord/sud bisiachi?

Per onestà intellettuale devo precisare che il ponte è quello di Pieris-Papariano e non Sagrado-Gradisca. Il concetto però è il medesimo, siamo in una zona di confine, il che se fino a due anni fa ci sembrava un aspetto rassicurante, placidamente europeista e legato alla pace fra i popoli (concetto peraltro tutt’altro che esecrabile, anzi, bellissimo ed auspicabile), quasi di colpo torna a non esserlo più. Speriamo in bene, ma c’è di che preoccuparsi.

Devo ammettere che il prodotto è davvero ben riuscito, dal booklet con tutti i testi rigorosamente in dialetto bisiaco, al suono particolarmente riuscito come non mai! Non è stato un “caso” scegliere lo studio ad Alghero?

C’è chi ha insinuato che io abbia adoperato Joe Perrino e lo studio di Maurizio Pinna in maniera strumentale e grossomodo per un ritorno d’immagine, ma è completamente falso. Per me, per metà Sardo, tornare in Sardegna era un modo sia di tributare le origini, che di lavorare con i due sopra citati che sono persone straordinarie, oltreché bravi professionisti. Aspiravo ad disco che, a fronte di un budget modesto, riuscisse a suonare aggressivo e senza compromessi e credo che siamo riusciti a completare la mission preposta.

Ascoltando diverse volte a bomba in auto il disco, mi son piaciute un po’ tutte le songs, ma particolarmente “Via Romana”, “Mula Bisiaca” ( https://youtu.be/RrBABl0Dd-8 ), “No Capir”, “Femo l’Amor”. Di cosa parlano i 10 pezzi di “Welcome To Bisiacaria? E se vuoi focalizzarti maggiormente su qualcuna in particolare…vai!

‘Welcome to Bisiacaria’ non è un concept album, sicché non c’è un comune denominatore ricercato programmaticamente a reggerlo. Eppure, parla di Monfalcone e della sua gente, dunque della parte ad influenza maggiormente “triestina” della Bisiacaria. C’è il cantiere, il razzismo ingenuo, quello ragionato su calcolo politico, il senso di inferiorità culturale di Monfalcone per Trieste e quello di superiorità parodicamente filo-indipendentista di certi Triestini nei confronti del resto della regione. La più significativa del lotto è a mio avviso “Ciro”, che parla ancora di senso di superiorità: quello, altrettanto ridicolo, del meridionale di seconda o terza generazione che riversa odio sulla comunità del Bangladesh impiegata nei cantieri navali: poveracci che arrivano qui molto spesso in condizioni arretrate, non c’è dubbio, ma che non merita un discredito del genere.

Quali brani di questa nuova fatica, secondo te, dovranno essere sempre (o quasi) inseriti in scaletta?

“No capir” perchè spiega quanto sia facile riversare nell’alcool le proprie “pene” d’amore, “Furgoncino” come testamento sul nordest produttivo ma spiritualmente povero, la suddetta “Ciro” e “via Romana” perchè racconta con una tecnica narrativa interessante il quartiere più amabilmente proletario di Monfalcone.

Sesso, rock and roll, birronze, vinazza, ecc… Ma cos’è per te l’amore? C’è qualche canzone del tuo repertorio che potrebbe darci qualche indizio più intimo o profondo di te su questo sentimento?

L’amore è il bisogno inestinguibile dell’ego di uscire da sè stesso. Tutto bellissimo, ma a lungo andare distruttivo. Forse, giunti alla mezza età, è bene tenersi lontani dal fuoco delle passioni. “No capir” lo spiega in maniera piuttosto diretta.

Non vedo l’ora di rivedervi dal vivo, il bisiacaria tour è già fissato?

Abbiamo diverse date:

SABATO 15 APRILE AL CARSO IN CORSO DI MONFALCONE CON JOE PERRINO E ZUANNA MARIA BOSCANI

DOMENICA 16 SEMPRE CON LORO AL BAR TORRIANI DI UDINE

25 APRILE PIAZZA TURRIACO

30 APRILE OSTERIA AL CAVALLO, BIADENE, MONTEBELLUNA (TV)

1° MAGGIO MOTORADUNO DELLA SOLIDARIETA’ A GRADO

Vi rinnovo i complimenti anche per la capacità di ogni singolo componente e per la buonissima padronanza di tecnica degli strumenti, non ultima la tua voce sempre graffiante, incisiva e simpatica che da sempre ti contraddistingue. Bravi!

Grazie dell’intervista Nicola, complimenti per le tue domande e…Sporcaccioni a vita!

Grazie a te e alla tua band. Colgo l’occasione per ricordare anche la vostra pagina per restare aggiornati su concerti, informazioni, ecc…: https://m.facebook.com/SporcaccioniBisiachi/

Andrea Nicola OltreCoscienza https://www.oltrecoscienza.it/