Chi percepisce contemporaneamente la propria ombra e la propria luce, vede se stesso da due lati e, in tal modo, raggiunge il centro.
Jung
Chi percepisce contemporaneamente la propria ombra e la propria luce, vede se stesso da due lati e, in tal modo, raggiunge il centro.
Jung
Sabina Spielrein nacque nel 1885 a Rostov sul Don in Russia. Fu condotta fanciulla nella clinica psichiatrica dove lavorava il giovane Jung, poiché era considerata schizofrenica. Guarì in un anno, studiò e si laureò in psichiatra e fu anche psicoanalista e musicologa, teorizzatrice della psicanalisi infantile. I diari e le lettere da cui si è ricostruita la sua storia sono stati scoperti nell’Istituto di psicologia di Ginevra, in una cassa, nel 1977. Fino ad allora questa straordinaria donna è rimasta sconosciuta. Morì sempre a Rostov, dove era tornata dopo aver peregrinato per anni in Svizzera, Germania ed Austria, per mano nazista poiché era di famiglia ebrea. Nell’agosto del 1942 infatti i nazisti che avevano invaso la Russia ordinarono agli ebrei di Rostov di presentarsi alla sinagoga, dove fucilarono 27.000 persone, tra cui Sabina e le sue due figlie. La fitta corrispondenza epistolare tra Sabina Spielrein, Jung e Freud, è stata ritrovata, tradotta e pubblicata e grazie ad essa oggi conosciamo lo stupendo lavoro di questa grande donna. Il Liber Novus, detto anche Libro Rosso, di Carl Gustav Jung, fu da lui scritto tra il 1913 e il 1930 ma pubblicato postumo soltanto nel 2009 dopo essere stato tenuto nascosto per quasi 80 dalla fine della sua stesura. Si tratta di un testo interamente scritto a mano e illustrato dallo stesso Jung con tavole riportanti le sue visioni e mandala. E’ opinione di chi scrive che, data la impressionante somiglianza di contenuti e stile, le immagini di Jung siano state fortemente ispirate dalle visioni di Hildegard Von Bingen, disegnate dal monaco Volmar dietro sua descrizione e inserite nei suoi manoscritti Scivias e Liber Divinorum Operum. Per avere conferma è sufficiente una visione sinottica delle tavole del Libro Rosso e delle opere di Hildegard von Bingen. Le informazioni storiche sulla vita e l’opera di Sabina Spielrein sono prese da: Aldo Carotenuto “Diario di una segreta simmetria” Astrolabio ed. 1999; Lettere di Sigmund Freud a Sabina Spielrein 1909 1923 trad Vitolo e Baldaccini; dal web articolo di Giovanna Providenti su http://www.enciclopediadelledonne.it/… dalla conferenza di Ursula Prameshuber,psicoanalista del CIPA (Centro italiano di psicologia analitica) al link https://www.youtube.com/watch?v=LyJgE… ; dai film “My name was Sabina Spielrein” di Elisabeth Márton; “The soulkeeper” di Roberto Faenza e “A dangerous method” di David Cronenberg. Il libro di Devana ANTENATE LA VISIONE DELLE DONNE è scaricabile gratuitamente dal suo sito https://devanavision.it/opere/
“Non puoi fuggire da te stesso per sempre,
devi fare ritorno e riuscire
ad amarti”
Carl Gustav Jung
~L’inconscio di una persona è proiettato su un’altra persona, così che la prima accusa la seconda di ciò che trascura in se stessa. Questo principio è di una validità talmente generale e allarmante che ognuno farebbe bene, prima di prendersela con gli altri, a mettersi a sedere e considerare molto attentamente se il mattone non dovrebbe essere gettato sopra la propria testa~
Carl Gustav Jung (Tipi psicologici)
Non fisica quantistica, non scienze complicate o intricata filosofia: Paperino! Volevo segnalare una storia in particolare che c’è all’interno del mensile “Paperino” 474 (dicembre 2019), si tratta di “Zio Paperone e le sacche del tempo” (da Paperino 252 – giugno 2001).
C’è un tempo per amare… e un tempo per sognare… un tempo per pensare… e un tempo per agire!
Così inizia la storia a fumetti che parla di gioie passate, ma anche di incubi passati, racchiusi in diverse sacche dove dentro… ehm, mi fermo qui perché non voglio spoilerare troppo! Ne sarebbero orgogliosi Jung, Malanga, e altri…
Fatevelo prestare da vostro figlio, dal suo amichetto o procuratevelo in edicola 😅.
“Tutto ciò che degli altri ci irrita può portarci alla comprensione di noi stessi.”
(Carl Gustav Jung)
Ciò che neghi, ti sottomette. Ciò che accetti, ti trasforma.
Carl Gustav Jung