È da parecchio tempo che non metto un pieno voto ad uno dei miei gruppi preferiti. È forse giunto il momento?... Inizio dall'odore delle pagine (lol), buonissimo! Il libretto con le foto, gli sfondi dei 5 dischi e i disegni sono davvero apprezzabili, con sempre qualche particolare da scoprire. L'immagine della classica cabina telefonica inglese con all'interno l'androide di "Distance Over Time" che telefona, è molto carina ed azzeccata. "Distant Memories - Live in London" promette bene già dall'intro e dalle prime note di "Untethered Angel". I Dream fanno sul serio però con "A Nightmare To Remember", brano sempre potente dal vivo. Si continua con "Fall Into The Light", il brano dell'ultimo CD che mio avviso è tra i pochissimi punti deboli del live, ma è un mio parere in quanto tale song l'ho da sempre reputata sufficiente o poco più. Il concerto prosegue con "Barstool Warrior" che è una valida canzone, sempre estratta dall'ultima fatica della band. È la volta di "In The Presence Of Enemies - part 1" prelevata da “Systematic Chaos” del 2007, ben incastonata con ultimo brano della prima parte del live, e cioè "Pale Blue Dot". Questa traccia, presa sempre dall'ultimo CD, è la mia preferita dell'ultimo disco, un brano che ho particolarmente apprezzato dal vivo l'anno scorso al MetalDays a Tolmino, in Slovenia. Dopo un'oretta circa della prima parte del live, ecco partire l'oltre ora e mezza di "Metropolis Pt. 2: Scenes From a Memory", un album che a detta di una certa schiera di fans è l'ultimo album degno di nota dei DT. L'esecuzione musicale è impeccabile raggiungendo l'apice con "The Dance Of Eternity", la canzone strumentale che è tra le mie favorite della band. Insomma, il ventennale di “Scenes From A Memory” è stato celebrato a dovere. L'ottima "At Wit's End" e la discreta bonus track "Paralyzed" concludono questo live londinese. Da segnalare un piccolo materiale bonus, che conta poco più di 4 minuti. La prestazione della band è come al solito superlativa, un Jordan Rudess che vola tra una tastiera e l'altra, un Petrucci che è una goduria ascoltarlo in ogni sua nota, un solito Myung (immutabile da anni, lol) concentrato e preciso, un Mangini pauroso dietro le pelli (quanto si diverte su “Finally Free?”). Capitolo a parte meriterebbe James LaBrie, secondo me autore di una buona performance, nonostante le molte critiche che gli vengono troppo spesso rivolte. Accordare a 432Hz sarebbe un aiuto? La produzione sonora è praticamente perfetta sotto ogni aspetto, dai pezzi più pesanti, prog/metal ai pezzi più melodici. Sicuramente l’audio è superiore al precedente “Breaking The Fourth Wall”, in questo momento, a caldo, potrei paragonarlo al “Live At Luna Park”. Se proprio devo trovare un difetto, trovo che la voce sia un pochino bassa nella prima parte del concerto… Insomma i Dream Theater, musicalmente, non sbagliano un colpo. Posso quindi ritenermi molto soddisfatto di questo "Distant Memories - Live in London"... Alzare il volume, Ascoltare e Vedere per Credere!