Questa Non è Una Esercitazione
Regia: Alessandro Cavazza Nel 1987 Bologna era considerata la Berlino italiana. L’Emilia Romagna era il simbolo del PCI dove tutto andava bene, era il laboratorio dell’espressione e della libertà. Poi arrivano loro, i Disciplinatha che sbattono in faccia ad una platea incredula i loro live fatti di estremismo hardcore industrial, provocazioni visuali, immaginario fascista sinistramente avveniristico e profezie foschissime sul futuro dell’Italia e dell’Europa. Il pubblico si spacca: chi li ha odiati, chi li ha amati e chi ha temuto il cortocircuito culturale inutilmente innescato da loro in quel lontano 1987. Disciplinatha fu solo incidentalmente un progetto musicale, in altre epoche sarebbe stato un nucleo di martiri della libertà o una cellula golpista impazzita. Con interviste a Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Jello Biafra, Mercy degli Ianva e Manuel Agnelli, “Questa non è un’esercitazione” sarebbe la storia di un gruppo musicale, se non raccontasse il cuore di tenebra di un intero paese nel quale è possibile fare tutto ciò che vuoi, tranne ciò che devi. Anno: 2012 Durata: 68 min Genere: documentario musicale Manufatto audiovisivo incluso nel cofanetto “Tesori della Patria” 2012 – Black Fading Records
Complimenti
(fonte: web)
“Con il nuovo DL viene di fatto instaurato in Italia il modello israeliano, visto però dal punto di vista dei palestinesi. Stiamo per entrare in regime di apartheid.
Complimenti vivissimi a tutti quelli che a marzo/aprile facevano gli spiritosi, con la parola complottista sempre sulla punta della lingua. Ciò che allora ritenevano impensabile oggi è diventato improvvisamente giusto. Potere della mesmerizzazione mediatica.
Complimenti ai sostenitori dell’eccezionalismo di Draghi.Noi che siamo furbi, la troika ce la siamo messa direttamente dentro casa.
Complimenti agli antifascisti da salotto tappati in casa davanti a Netflix, mentre fuori facevano a pezzi quel poco che restava della nostra democrazia.
Complimenti agli scienziati e agli infermieri ballerini che hanno prestato il loro camice bianco per celare le camicie nere. Siete stati i cavalli (figli) di Troia del totalitarismo tecno-sanitario.
Complimenti a quelli che ancora girano per strada con quel ridicolo strofinaccio lurido sulla faccia, veri e propri performance artist della perdita di identità di questo disgraziato paese.
Complimenti infine a tutti quelli che si sono dati da fare in questi mesi per trasformare le nostre comunità in un laboratorio a cielo aperto sull’origine del Nazismo: delatori infami, collaborazionisti, kapò, squadristi mediatici, propagandisti, guerrafondai…
Un giorno la Storia vi giudicherà, statene pur certi.”