A dodici anni giravo per Firenze con la prima maglietta degli Iron Maiden: No prayer for the dying, poi addirittura la felpa Empire del medesimo album presa alla fiera di Sant’Andrea a Gorizia.
Un album sottovalutato, non magari ai livelli dei due con Blaze, ma lo stesso troppo poco preso in considerazione per diversi motivi, anche pienamente giustificabili.
1990, esce l’ottavo album maideniano dopo l’abbandono di Adrian Smith: No Prayer For The Dying. Subentra un chitarrista molto diverso: Janick Gers. Ricordiamoci che questo disco viene dopo le 7 meraviglie, si presenta con una copertina grezza come il sound del disco che è un mix di hard rock e classic metal, ma sempre col marchio Maiden.
voti, canzone per canzone:
Tailgunner 7 – Holy smoke 6.5 – No prayer for the dying 8.5 – Public enema numer one 8 – Fates warning 8 – The assassin 7.5 – Run silent run deep 8 – Hooks in you 7.5 – Bring your daughter…to the slaughter 7 – Mother Russia 8.5
Anche la voce di Bruce Dickinson è grezza, come lo è il palco degli Iron durante il tour di supporto all’album. A mio modo di vedere è il segno chiaro di un nuovo inizio, che ci piaccia o no. E’ una sorta di ritorno al primo ononimo del 1980. Seguendo questa visione potrei dire che Fear Of The Dark del ’92 è il Killers dell’81. Qui un link a supporto su Fear Of The Dark e Virtual XI: https://www.oltrecoscienza.it/2023/07/17/iron-maiden-fear-of-the-dark-vs-virtual-xi/
Gli anni ’90 sono stati spesso considerati gli anni bui dell’heavy metal, vedi i due album con Bayley, vedi i Metallica, vedi gli Helloween col cambio di Kiske con Deris, eccetera.
Se dovessi considerare un anno d’oro del metal direi il 1988, senza alcun dubbio.
Quindi invito ancora una volta i fans, gli appassionati di musica, di prendervi un’oretta e di ascoltarvi PER INTERO un CD, vinile, musicassetta su un impianto stereo decente…non giudicate mai un disco senza aver fatto questo…ne sentirete delle belle!!!
Buona vita 🙂