“Gibberish è una parola che deriva dal nome del mistico Sufi Jabbar: non parlò mai in nessuna lingua conosciuta, si limitava a dire cose senza senso. Eppure aveva migliaia di discepoli, perché nel suo parlare così il messaggio era: “La vostra mente non è altro che questo, soltanto gibberish. Mettetela in disparte, e assaporerete il vostro essere”.Usando il gibberish, non dire cose che abbiano un significato, in nessuna lingua che conosci: usa il cinese, se non lo conosci, oppure il giapponese, se non lo conosci; o il tedesco, se non lo conosci. Per la prima volta sentiti libero, così come lo sono gli uccelli. Da’ semplicemente spazio a qualsiasi cosa affiori nella tua mente, senza preoccuparti della sua razionalità, della sua logica, del suo bisogno di senso e di significato; agisci come fanno gli uccelli.Metti in disparte il linguaggio e la mente. Ammattisci pure, in quei suoni senza senso, ma conserva la tua presenza consapevole, così da diventare il centro del ciclone. Lascia spazio a qualsiasi cosa affiori sulle tue labbra, senza preoccuparti del fatto che abbia senso o no: devi sfogare ed espellere tutto il pattume creato dalla mente, così che si formi uno spazio in cui il Buddha possa affiorare.”
OSHO
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